Movimento di Corrente
È il 1938 quando Ernesto Treccani, studente di ingegneria al Politecnico di Milano, fonda e dirige la rivista “Corrente di Vita Giovanile”, nata come foglio autonomo libero dalle direttive del GUF, e bruscamente soppressa dalla censura dopo meno di tre anni di pubblicazioni, nel 1940. La rivista era infatti diventata in poco tempo un punto di riferimento per la cultura antifascista di fine anni ’30, proponendosi come alternativa democratica alle direttive ufficiali del Ministero della Cultura Popolare.
Il movimento di Corrente si muove in discipline e campi diversi: cinema, teatro, letteratura, poesia e arti figurative, radunando le forze migliori dell’intelligenza del tempo. Tra i collaboratori figurano Luciano Anceschi, Giulio Carlo Argan, Antonio Banfi, Piero Bigongiari, Luigi Comencini, Carlo Emilio Gadda, Alfonso Gatto, Alberto Lattuada, Enzo Paci, Vasco Pratolini, Salvatore Quasimodo, Luigi Rognoni, Umberto Saba, Giancarlo Vigorelli, Elio Vittorini.
I protagonisti della fronda alla politica culturale del fascismo provenivano da un’area geografica assai vasta, un’area che comprendeva la Torino dei Sei, la Roma della Scuola di via Cavour e la Milano di Edoardo Persico, la Milano dove Sassu, Birolli e Manzù intorno alla metà degli anni Trenta vivono la loro prima stagione. Così come proclamato su Corrente dal manifesto di pittori e scultori del 1940, questa generazione di giovani oppositori accusa “la pittura italiana della generazione che ci precede di non avere tenuto conto della vita. Questa pittura sul “come” e sul “dove” ha dimenticato che solo nel rischio e non nel calcolo e nell’ironia sta l’unica possibilità di relazione… Siamo contrari alla metafisica che invita allo stupore e al mistero. Siamo contrari al surrealismo poiché esso, nello scavo di una dimensione oltre il nulla, ha perduto di vista scheletro, carne e cuore. Siamo contrari all’espressionismo a sfondo di interiorità, isolamento, convulsione. Di questo movimento non sappiamo salvare che il carattere di profonda urgenza delle sue parole. Con la pittura vogliamo innalzare bandiere.”
Alla soppressione della rivista, l’attività di Corrente continua fino al 1943 con le pubblicazioni delle “Edizioni di Corrente” e con le mostre organizzate alla Bottega di Corrente, in via Spiga 9.