CONVERSAZIONI DI ESTETICA
a cura di Sabrina Peron e Gabriele Scaramuzza
“Prospettive sulla Shoah”
Oggetto dell’intervento di Sabrina Peron sarà il cuore pensante di Etty Hillesum la sua umanità utopica e il suo altruismo estremo, che l’hanno portata dritta al centro del cuore di tenebra del secolo breve, per esserne inghiottita.
L’intervento di Gabriele Scaramuzza verterà invece sull’acuta e documentata attenzione di Vasilij Grossman, soprattutto in “Vita e destino” e in “Il libro nero”, alla Shoah nei territori occupati dai nazisti, e al serpeggiante e sempre risorgente antisemitismo in Unione Sovietica. Si sottolineeranno tuttavia anche i toni utopici presenti in Grossman: il sopravvivere malgrado tutto, anche nei frangenti terribili in cui visse, di una dignità umana che non si spegne, legata a profondi valori che chiamerei ebraico-cristiani.
SABRINA PERON
Sabrina Peron, laureata a Milano in Giurisprudenza (1991) e in Filosofia (2006). E’ iscritta all’albo degli Avvocati di Milano ed è abilitata ad esercitare avanti alla Corte di Cassazione. Esercita la professione di avvocato civilista, con ambiti prevalenti di competenza in diritti della persona e della personalità, diritto industriale, diritto d’autore, contratti. Fa parte della redazione delle riviste: “Responsabilità civile e previdenza” e “Materiali di Estetica”, nonché della rivista giuridica on-line: www.personaedanno.it. E’ giornalista pubblicista, docente presso la Civica Scuola di Cinema Luchino Visconti di Milano. Ha pubblicato il volume La diffamazione tramite mass-media, Cedam, 2006 ed ha pubblicato numerosi saggi in argomenti sia giuridici che filosofici.
GABRIELE SCARAMUZZA
Gabriele Scaramuzza si è laureato a Pavia e ha insegnato Estetica a Padova, Verona, Sassari e, da ultimo, a Milano. Si è occupato di estetica fenomenologica (Le origini dell’estetica fenomenologica, Antenore, 1976); dell’estetica di Banfi e della sua scuola (Antonio Banfi, la ragione e l’estetico, Cleup, 1984; Crisi come rinnovamento, Unicopli, 2000; L’estetica e le arti, Cuem, 2007; Estetica come filosofia della musica nella scuola di Milano, Cuem, 2009; Omaggio a Paci, a c. di E. Renzi e G. Scaramuzza, Cuem, 2006; Ad Antonio Banfi cinquant’anni dopo, a c. di S. Chiodo e G. Scaramuzza, Unicopli, 2007). Con Stefano Raimondi ha curato La parola in udienza. Paul Celan e George Steiner, Cuem, 2008. Ha compiuto ricerche sul tema della “morte dell’arte” in Hegel (Arte e morte dell’arte, con P. Gambazzi, Mondadori, 1998), cui si connettono l’attenzione al’estetica delle situazioni estreme, al problema del brutto e del melodrammatico (Itinerari estetici del brutto, con P. Giordanetti e M. Mazzocut-Mis, Cortina, 2011; Il brutto all’opera. L’emancipazione del negativo nel teatro di Giuseppe Verdi, Mimesis, 2013), gli studi dedicati a Kafka (Walter Benjamin lettore di Kafka, Unicopli, 1994; Kafka a Milano. La città, la testimonianza, la legge, Mimesis, 2013). Da ultimo è uscito il testo autobiografico In fondo al giardino (Mimesis, Milano, 2014)