Il 12 dicembre 1969 la vita frenetica di Milano è bruscamente interrotta da un’esplosione alla Banca dell’Agricoltura in Piazza Fontana, la prima che inaugurò quel periodo chiamato “strategia della tensione”.
Per non dimenticare la storia, Fondazione Corrente e Casa della Memoria presentano la mostra “Troppo umano, disumano, umano“ all’interno della rassegna Per ritrovare la nostra umanità, quest’anno dedicata alla memoria di Gino Strada ricca di appuntamenti tra spettacoli, performance, letture, laboratori e conferenze.
La mostra vede la presenza di un nucleo di opere delle artiste milanesi Amalia e Anna Del Ponte in dialogo con il grande quadro Un popolo di volti di Ernesto Treccani che fissa in pittura uno dei momenti più drammatici della storia milanese e italiana: quello dei funerali delle vittime in Piazza Duomo. L’esposizione segna il ritorno del pittore e del quadro in uno spazio pubblico del Comune di Milano dopo più 10 anni di assenza.
Attraverso le opere, si invita il pubblico a riflettere in primo luogo sul tema della difesa della democrazia messa in atto da quella moltitudine silenziosa presente ai funerali e unita nel dolore ai famigliari delle vittime. E sulle contraddizioni di ieri e di oggi, passando in rassegna anche le tematiche ecologiche che negli anni Settanta avevano preso piede e oggi attuali più che mai.